Comunicato Stampa
CIR: due nuovi progetti in Libia con UNHCR
Roma, 20 febbraio 2018
A partire dal 2018 il Consiglio Italiano per i Rifugiati (CIR) ha incrementato il suo impegno in Libia a causa della grave emergenza umanitaria.
La scorsa settimana il CIR ha sottoscritto due contratti con UNHCR Libia per l’attuazione di attività di sviluppo e protezione a favore di rifugiati, migranti e sfollati interni.
Per quanto riguarda le attività di sviluppo, il CIR realizzerà 140 Quick Impact Projects (QIPs – progetti di impatto immediato) a Tripoli, Zwara, Sirte, nelle zone dei Tawarga e nella regione del Fezzan, nel sud del Paese. Si tratta di circoscritti progetti di sviluppo che hanno peraltro effetti immediati sulla popolazione locale, ancora provata dalle conseguenze della guerra civile. Le attività prevedono la creazione di pozzi, il potenziamento del sistema idrico – in particolare a sostegno di centri medici e ospedalieri – la creazione di aree protette per bambini, la riorganizzazione dello smaltimento dei rifiuti in aree limitate e la promozione di progetti di lavoro e sviluppo. Tali attività saranno definite insieme alle autorità locali in base alle esigenze delle comunità, in accordo con UNHCR e in collaborazione con organismi professionali e associativi in loco.
È previsto, inoltre, il coinvolgimento degli sfollati, dei rifugiati e dei migranti nelle vari fasi di realizzazione dei progetti al fine di creare opportunità di lavoro e integrazione con la comunità locale.
Nel settore della protezione, il CIR sarà impegnato nella realizzazione e gestione di due Community Development Center (CDC – Centri di Sviluppo della Comunità), sportelli per l’assistenza umanitaria di base, medica, legale e psicologica a migranti e rifugiati. I soggetti vulnerabili saranno segnalati a UNHCR per l’inserimento nel programma dei corridoi umanitari. Il CIR organizzerà, inoltre, delle unità sanitarie mobili a Sebha, Obari, Ghat, Gatroun, Kufra e Sirte per raggiungere le aree più isolate.
Tali progetti saranno realizzati in collaborazione con UNHCR e grazie al coordinamento di personale internazionale e alla presenza di operatori locali sul territorio libico, spesso in condizioni molto difficili.
Nelle speranze e nelle intenzioni del CIR, esiste un collegamento in prospettiva con le politiche dei “corridoi umanitari” che il Governo italiano, in collaborazione con organismi diversi, ha messo in atto nei giorni e nei mesi scorsi.
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