Il Ministero dell’Interno ha pubblicato una circolare sull’accoglienza dei cittadini ucraini, a seguito del Decreto-Legge 28 febbraio 2022, n. 16, dando importanti indicazioni, su come si procederà.
Il Decreto ha predisposto:
- L’attivazione di 5.000 posti all’interno del sistema di prima accoglienza – CAS
- L’autorizzazione ad attivare ulteriori 3.000 posti nel Sistema di Accoglienza e Integrazione – SAI
- L’estensione ai profughi provenienti dall’Ucraina della riserva di posti previsti già per i cittadini afghani evacuati.
Importante la previsione che i profughi ucraini possono accedere al sistema di accoglienza anche se non hanno presentato domanda di protezione internazionale.
In considerazione della composizione del flusso, finora rappresentato in ampia parte da donne con bambini, crediamo sia fondamentale sottolineare ancora una volta che i posti di accoglienza attivati siano adeguati a dare risposte, sia in termini di servizi offerti che di strutture, a categorie con particolari necessità. Da questo punto di vista riteniamo che i posti nel circuito CAS possano essere ritenuti solo una soluzione prettamente transitoria.
Preoccupa molto da questo punto di vista l’esperienza di accoglienza dei rifugiati evacuati dall’Afghanistan che sta vedendo un lento e difficoltoso transito, anche dei nuclei familiari, dal circuito dell’accoglienza straordinaria al SAI.
Allo stesso tempo la circolare sottolinea l’importanza di attivare capillari reti territoriali per intercettare tutti i rifugiati ucraini presenti. Al fine di rendere possibile la fruizione di tutti i diritti riconosciuti, in primis il diritto all’istruzione dei minori in età scolare.
L’Italia come l’Europa si sta muovendo per dare una risposta concreta e immediata ai bisogni degli ucraini, dando pienamente corpo, finalmente, ai concetti di accoglienza e solidarietà. Sarà molto importante seguire l’applicazione della protezione temporanea in Italia non appena il Consiglio europeo si sarà pronunciato a riguardo. In particolare, devono essere chiarite le modalità di fruizione dei diritti riconosciuti e quali saranno i percorsi previsti per chi otterrà questa forma di protezione.
Allo stesso tempo non possiamo non pensare anche ai cittadini ucraini che sono da tempo sul nostro territorio. È fondamentale che anche per loro siano attivate tutte le possibili forme di protezione.
In questa crisi non dobbiamo lasciare indietro nessuno.
Qui la circolare del Ministero dell’Interno.
Foto di Sima Ghaffarzadeh da Pexels